Subasta 99 Parte 4 MODERN ART AND CONTEMPORARY
7.5.21
Viale Regione Siciliana, 4975 – Palermo, Italia

La subasta ha concluido

LOTE 751:

PAOLA D’ AMORE (Palermo 1959)
Tecnica mista su tela su tavola “Palla prigioniera #1” – 2017, firmato e ...

Vendido por: €1 000
Precio inicial:
800
Comisión de la casa de subasta: 23% Más detalles
etiquetas:

PAOLA D’ AMORE (Palermo 1959)
Tecnica mista su tela su tavola “Palla prigioniera #1” – 2017, firmato e datato sul retro. Autentica dell’ artista.
Esposizioni: Biennale Internazionale di Arte Sacra, Loggiato di San Bartolomeo, Palermo 2020 – Personale “La Città Metafisica”, Palazzo Ajutamicristo, Palermo 2019 – Personale “Il Sogno della Grecia”, Torre di Federico II, Enna 2019.

I giochi con la palla sono presenti in tutte le civiltà e in tutti i luoghi. La palla c’è già nell’Odissea di Omero, infatti la fanciulla Nausica, figlia del re dei Feaci gioca a palla sulla spiaggia, la palla rotola e fa urlare le ancelle e le urla salvano il naufrago Ulisse, mezzo morto di fatica, che si mostra alle ragazze. La palla, determina un incontro che risolverà la vicenda dell’eroe. La palla nella sua semplicità rotolando può aprire scenari inediti, come la vita. Per ciò attrae tanti artisti: vediamo ragazze in bikini giocare a palla nei mosaici romani di Piazza Armerina, ma gioca a palla anche una fanciulla di Picasso. E chi non ricorda la scena del film Il grande dittatore in cui Chaplin, che impersona Hitler, gioca con quel pallone gonfiato che è la Terra, finché gli scoppia tra le mani, simboleggiando un potere che non dura ma che può provocare danni e infelicità incommensurabili. Perciò in un percorso artistico che si ispira al gioco non può mancare la palla, qui evocata con riguardo a un gioco antichissimo che tutti i bambini, anche i più poveri, hanno giocato nella loro vita in tutti gli angoli del mondo, “palla prigioniera”. Con ciò simboleggiando il carattere universale del gioco, che non conosce frontiere e classi sociali.

Architetto, artista visivo che vive e lavora in Italia. Dal 1987 opera nell’ambito dei Beni culturali e ha maturato una approfondita conoscenza nel campo del restauro architettonico, partecipando anche a progetti e studi promossi dal Ministero dei Beni culturali e ambientali. Ha prestato la propria opera dal 1995 al 2003, come architetto, presso la Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo, collaborando anche all’attività di tutela e alla redazione di progetti di restauro. È specializzata in restauro e conservazione dell’Architettura storica. Ha pubblicato, fra l’altro, Le parole e la cosa, uno studio sugli interventi di recupero del centro storico di Palermo (1987); Le Cappelle di Santa Maria dei Rotoli in Disegni in luce (2002); Scritti sui monumenti normanni di Palermo in Palermo Normanna – Proposte di itinerari didattici (2003); Sulle Orme dei Florio – Le Passeggiate – nella collana il Taccuino del Viaggiatore (2003). Sulle Orme dei Florio – La Storia e Le Imprese – nella collana il Taccuino del Viaggiatore – Edizione Flaccovio – Palermo (2005); Villa Igiea in Sicilia, Bell’Italia (2005). Da Palazzo Reale alla città. Tra cupole e campanili di Palermo – Fondazione Federico II – Palermo (2020). La passione per l’arte e l’architettura l’hanno condotta alla fine degli anni Novanta a condurre ricerche sia in ambito pittorico sia in ambito materico, sperimentando nell’assemblaggio dei materiali trame urbane di città metafisiche.
Nella sua ricerca artistica utilizza materiali diversi: il rame, il legno, il gesso, le forme colori acrilici e smalti.
E’ inserita tra gli artisti dell’archivio SACS “Sportello per l’arte contemporanea della Sicilia” istituito dal Museo Belmonte Riso.
I suoi lavori sono stati acquisiti da collezionisti privati e musei, tra i quali, il Museo Regionale Belmonte Riso (Palermo), la Fondazione Donà dalle Rose (Venezia) e la collezione privata del critico d’arte Aurelio Pes.

cm 135 x 70