Subasta 99 Parte 4 MODERN ART AND CONTEMPORARY
7.5.21
Viale Regione Siciliana, 4975 – Palermo, Italia

La subasta ha concluido

LOTE 745:

ROSA MUNDI
“Rosone” 2020/21
Serie Figli delle Sfere Armillari
Vetro, legno, plastica, tempera ...

Vendido por: €2 000
Precio inicial:
1 000
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ROSA MUNDI
“Rosone” 2020/21
Serie Figli delle Sfere Armillari
Vetro, legno, plastica, tempera, materiale marino organico.

In Meduse e in Rosone , presente anche nella versione dei Tamburi” e “Figli delle Sfere Armillari” oltre che delle sfere armillari spiega in modo figurativo e sonoro la percezione dell’artista nell’essere umano e animale, allineato nello spazio come un pianeta fluttuante nell’infinità dell’universo. Le meduse escono dal mare e si dirigono verso l’universo mare, racchiudendo tra il rosone e il giudizio universale il de stino dell’uomo evidenziando la metamorfosi del concetto spaziale. I punti cardinali si rarefanno e d il sotto ed il sopra perdono ogni punto di riferimento in una prospettiva spaziale dell’universo e del mondo che fluttua nello spazio e noi su di esso. Rosa Mundi costruisce una particolare sfera armillare, composta da tre cerchi di ferro ellittici, inca stonati una dentro l’altra, anticamente anelli circolari delle antiche botti quattrocentesche custodite nella magica atmosfera delle antiche cantine di vino del Castello di Morsasco, in Piemonte sulla via francigena. Ognuna dei tre cerchi tratteggia una sfera con una propria immaginaria eclittica. La prima, partendo dal cuore dell’armillare, è divisa in sezioni corrispondenti ai dodici segni dello Zodiaco. La sfera armillare era destinata a mostrare sia la precessione sia la cosiddetta trepidazione degli equinozi, tanto in voga nel ‘400. L’originaria teoria dell’astronomo greco Ipparco, nel II secolo a.C., sul diverso tempo
impiegato dal sole per giungere all’equinozio, di primavera in primavera, riconosceva un lento spostamento delle stelle, parallelamente all’eclittica, in senso contrario al moto diurno tale da dare origine allo spostamento dei punti equinoziali di primavera ed autunno. Questa teoria venne denominata la precessione degli equinozi. Nei secoli a seguire ci pensarono gli scienziati arabi a cronometrare lo slittamento degli equinozi con un avanzamento più rapido da 1 a 66 anni, rispetto a quello di Ipparco ossia da 1 a 100 anni, sino a teorizzare u n cambia mento nella velocità di precessione, come se questa fosse una funzione del tempo che doveva essere determinata sulla base delle osservazioni. Con la sua installazione Rosa Mundi indaga quindi il gioco del tempo nell’indagine astronomica che, come variante matematica, deve considerare l’alea della inevitabile successione dell’imprecisione del calcolo umano. Al tempo stesso anche il gioco delle forme, coniato e definito dal pensiero umano, si deve aggiungere l’ulteriore incognita dell’obliquità dell’eclittica,
anch’essa variabile. L’artista crea un legame storico ed emozionale tra il presente, il passato ed il futuro, dove la memoria regna sovrana tra le fibre delle sue opere e lo sguardo dello spettatore. Lungo le pareti interne delle opere una scritta in tempera naturale fluorescente ci rivela il messaggio segreto dell’opera di cui il collezionista è chiamato ad essere principale guardiano e traghettatore. Rosa Mundi costruisce uno spazio infinito dentro le opere in legno ed in ferro, denominate “SFERE ARMILLARI”, “TAMBURO” e “THE BOX”, sovrapponendo una sull’altra due lastre di vetro plastificato c he raffigurano l’inizio e la fine del pensiero umano che si fa da verbo ad immagine, da racconto a ricordo, da sinfonia a memoria, da nota musicale a storia. Le immagini sono impresse dall’artista con pigmenti naturali e tempera a freddo, mescolata ad un materiale naturale, tratto dalle membrane delle meduse. All’interno di ogni opera, perfettamente autoportante, sono tracciati i pensieri dell’artista nelle lingue, definite morte, di una umanità che ci ha preceduto , ossia in
aramaico, persiano, latino e greco antico. Il significato intrinseco dell’opera è contenuto nel concetto spaziale del verbo, nel tempo della sopravvivenza dell’opera e del detentore medesimo, oltre l’umana percezione del collezionista, chiamato ad esserne custode e principale interprete vivente. La fisicità del concetto spaziale, ossia l’immaterialità della percezione dell’infinito nelle opere di Rosa Mundi sono l’essenza del “non luogo”. Rosa Mundi con la sua produzione artistica mira a proseguire oltre i confini della visione materica dei tagli di Fontana generando infinite smagliature di luce, tra la trasparenza, l’immaginario e della sovrapposizione degli sguardi.

Le esposizioni di quest’ultimo anno
2021 |Galleria Contemporary & Co. Galleria Croce Bianca 7 Cortina (Belluno)
2021 Minigolf Helvetia, Via del Castello 55, Cortina (Belluno)
2020 | Mostra Personale Arte e Moda Visual Consulting Milano
2020 | Museo Regionale MUME di Messina
2020 | Hotel Metropol di Taormina ( Catania)
2020 Fondazione Orestiadi, Museo delle trame mediterranee, Gibellina Nuova
2020 | Palazzo Marchetti Comune di Malfa, Salina (Isole Eolie)
2020 | Villa Barbarigo di Valsanzibio ( Padova)
2020 | Loggiato di San Bartolomeo, Palermo
2020 | Merigar e Comune di Arcidosso (Grosseto), Toscana 2020 Parco archeologico di Lilibeo, Museo Regionale di Marsala
2020 | Porto di Sant’Elena presso Yacht Club di Venezia
2020 | Porto Rotondo con il patrocinio del Comune di Olbia, Sardegna

Alt. cm 32 x Diam. cm 32