INEDITA QUADRERIA SICILIANA
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GIULIO CARPIONI
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GIULIO CARPIONI
(Venezia, 1613 – Verona, 1678)
Tarquinio e Lucrezia
Olio su tela, cm. 94 x 125,5
Il dipinto è accompagnato da un expertise della Dott.ssa Federica Spadotto.
Giulio Carpioni (Venezia, 1613 - Verona, 1678), cui va riferita opera in esame, rappresenta una figura paradigmatica rispetto al palcoscenico veneziano secentesco.
Sebbene la sua fama presso i collezionisti sia legata ai baccanali, il corpus del maestro si presenta assai variegato, spaziando dalla pittura sacra alla storia antica, sino all’allegoria, a conferma di una poliedricità difficilmente reperibile nei suoi colleghi, quanto in linea con la sua fisiologia umana.
La nostra opera rappresenta un vero e proprio exemplum in tal senso, poiché discende da un esemplare di omologo soggetto, attualmente presso la collezione della Banca Popolare di Sondrio, riferita a Jacopo Tintoretto (Jacopo Robusti; Venezia, 1518-1594).
L’interpretazione del tema risulta piuttosto originale rispetto agli omologhi più noti alla storiografia artistica veneziana (cfr. Tiziano Vecellio, Tarquino e Lucrezia, Cambridge, Fitzwilliam Museum), mentre si rivela vicino ad un esemplare di Luca Giordano (Napoli, 1634-1605), artista assai apprezzato in laguna nel XVII secolo.
Assolutamente personale, oltre che dirimente rispetto alla cronologia della nostra opera, si rivela l’aspetto stilistico e formale, in cui palpita il luminismo di ascendenza lombarda, appreso durante la trasferta a Bergamo (1631) al seguito del proprio maestro Alessandro Varotari, noto come il Padovanino (Padova, 1588 – Venezia, 1649).
Ai frutti di tale soggiorno è lecito ricondurre la nostra tela, assai godibile per lo squisito impasto cromatico e gli apprezzabili passaggi chiaroscurali, che negli anni a venire sarebbero stati archiviati in favore di una tavolozza dai toni pastello.
Nonostante l’apparente accostamento alla poetica dei contemporanei pittori “tenebrosi”, il tenore dell’opera oggetto di disamina rifugge dal forte pathos che ne caratterizza gli esiti, sortendo una sintesi di misurata eleganza. Sintesi ottenuta attraverso una pennellata morbida ma allo stesso tempo definita, stesa sulla preparazione sottile, dove le figure paiono sagome riempite di colore.
Condition: | Fair |